Il ruolo della scena in Judas – Opera Rock
di Matteo Cassani (Regista di Judas – Opera Rock)
Ovviamente, come tutte le produzioni degli Operandisti Moderni, Judas – Opera Rock non è uno spettacolo di soli contenuti, anzi, la scena vorrà la sua parte: grandi effetti luce, grandi coreografie, grandi scene saranno un elemento importante e spesso determinante. Il nostro corpo di ballo con grande impegno studia nei minimi dettagli le difficili coreografie, che spesso necessitano di un sincronismo quasi perfetto con la musica, creando un legame profondo tra la scena e i brani, come se fossero un tutt’uno. E qui si presenta un altro straordinario elemento di questo spettacolo: l’ambiguità di fondo sulle tematiche, dettata da una complessa e contraddittoria letteratura, crea un instabile sostegno a tutto lo spettacolo, che il compositore prima e gli arrangiamenti musicali poi rendono l’idea di questa instabilità di fondo alternando continuamente tempi differenti, da semplici a composti, 4/4 che si trasformano in 2/4 improvvisamente, 7/8 che intervengono facendo perdere il senso ritmico delle frasi, melodie complesse e cambi agogici improvvisi, quasi rapsodici. Una bella sfida per il canto e il ballo: sul palco infatti non si deve “ ascoltare ” , ma muoversi e recitare “possedendo” la consapevolezza di quello che la musica sta facendo nell’ora, senza lasciarsi scappare il senso di attesa per quello che sta per succedere.